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Veglia di Pentecoste in occasione del “Giubileo d'oro" del RCC

«E mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all'improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi» (At 2,1-4)‎.

Oggi siamo qui come in un Cenacolo a cielo aperto, perché non abbiamo paura: a cielo aperto, e anche con il cuore aperto alla promessa del Padre. Siamo riuniti “tutti noi credenti”, tutti quelli che professiamo che “Gesù è il Signore”, “Jesus is the Lord”. Molti sono venuti da diverse parti del mondo e lo Spirito Santo ci ha riuniti per stabilire legami di amicizia fraterna che ci incoraggino nel cammino verso l’unità, l’unità per la missione: non per essere fermi, no!, per la missione, per proclamare che Gesù è il Signore - “Jesús es el Señor” - per annunciare insieme l’amore del Padre per tutti i suoi figli! Per annunciare la Buona Novella a tutti i popoli! Per dimostrare che la pace è possibile. Non è tanto facile dimostrare a questo mondo di oggi che la pace è possibile, ma in nome di Gesù possiamo dimostrare con la nostra testimonianza che la pace è possibile! Ma è possibile se noi siamo in pace tra noi. Se noi accentuiamo le differenze, siamo in guerra tra noi e non possiamo annunciare la pace. La pace è possibile a partire dalla nostra confessione che Gesù è il Signore e dalla nostra evangelizzazione su questa strada. E’ possibile. Pur mostrando che abbiamo differenze - ma questo è ovvio, abbiamo differenze -, ma che desideriamo essere una diversità riconciliata. Ecco, questa parola non dobbiamo dimenticarla ma dirla tutti: diversità riconciliata. E questa parola non è mia, non è mia. E’ di un fratello luterano. Diversità riconciliata.

Ed ora siamo qui e siamo molti! Ci siamo riuniti a pregare insieme, a chiedere la venuta dello Spirito Santo sopra ciascuno di noi per uscire nelle vie della città e del mondo a proclamare la signoria di Gesù Cristo.

Il libro degli Atti afferma: «Siamo Parti, Medi, Elamiti, abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadocia, del Ponto e dell'Asia, della Frigia e della Panfilia, dell'Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirene, Romani qui residenti, Giudei e proseliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio» (2,9-11)‎. Parlare nella stessa lingua, ascoltare, capire... Ci sono le differenze, ma lo Spirito ci fa capire il messaggio della risurrezione di Gesù nella nostra propria lingua.

Siamo riuniti qui credenti provenienti da 120 Paesi del mondo, a celebrare la sovrana opera dello Spirito Santo nella Chiesa, che prese l’avvio 50 anni fa e diede inizio... a una istituzione? No. A una organizzazione? No. A una corrente di grazia, alla corrente di grazia del Rinnovamento Carismatico Cattolico. Opera che nacque... cattolica? No. Nacque ecumenica! Nacque ecumenica perché è lo Spirito Santo che crea l’unità ed è il medesimo Spirito Santo che diede l’ispirazione perché fosse così! E’ importante leggere le opere del cardinale Suenens su questo: è molto importante!

La venuta dello Spirito Santo trasforma uomini chiusi a causa della paura in coraggiosi testimoni di Gesù. Pietro, che aveva rinnegato Gesù tre volte, ricolmo della forza dello Spirito Santo proclama: «Sappia dunque con certezza tutta la casa d’Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso» (At 2,36).‎ E questa è la professione di fede di ogni cristiano! Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete o che è stato crocifisso. Siete d’accordo su questa professione di fede? [rispondono: Sì!] E’ la nostra, di tutti, tutti, la stessa!

La Parola prosegue dicendo: «Tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune; vendevano le loro proprietà e sostanze e le dividevano con tutti, secondo il bisogno di ciascuno. Vendevano: aiutavano i poveri. C’erano alcuni i furbi – pensiamo ad Anania e Saffira, sempre ce ne sono –, ma tutti i credenti, la maggioranza, si aiutavano. Ogni giorno erano perseveranti insieme nel tempio e, spezzando il pane nelle case, prendevano cibo con letizia e semplicità di cuore, lodando Dio e godendo il favore di tutto il popolo. Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati» ( 2,44-47). La comunità cresceva, e c’era lo Spirito che ispirava. A me piace tanto pensare a Filippo, quando l’angelo gli dice: “Va’ sulla strada di Gaza e trova quel proselito, ministro dell’economia della regina di Etiopia, Candace. Era un proselito e leggeva Isaia. E Filippo gli spiegò la Parola, proclamò Gesù, e quello si convertì. E a un certo punto, disse: “Ma, qui c’è dell’acqua: voglio essere battezzato”. Era lo Spirito che spinse Filippo ad andare là, ed è stato dall’inizio lo Spirito a spingere tutti i credenti a proclamare il Signore.

Oggi abbiamo scelto di riunirci qui, in questo luogo – lo ha detto il pastore Traettino – perché qui, durante le persecuzioni vennero martirizzati dei cristiani, per il divertimento di quelli che stavano a guardare. Oggi ci sono più martiri di ieri! Oggi ci sono più martiri, cristiani. Quelli che uccidono i cristiani, prima di ucciderli non domandano loro: “Tu sei ortodosso? Tu sei cattolico? Tu sei evangelico? Tu sei luterano? Tu sei calvinista?”. No. “Tu sei cristiano?” – “Sì”: sgozzato, subito. Oggi ci sono più martiri che nei primi tempi. E questo è l’ecumenismo del sangue: ci unisce la testimonianza dei nostri martiri di oggi. In diversi posti del mondo il sangue cristiano viene sparso! Oggi è più urgente che mai l’unità dei cristiani, uniti per opera dello Spirito Santo, nella preghiera e nell’azione per i più deboli. Camminare insieme, lavorare insieme. Amarci. Amarci. E insieme cercare di spiegare le differenze, metterci d’accordo, ma in cammino! Se noi rimaniamo fermi, senza camminare, mai, mai ci metteremo d’accordo. E’ così, perché lo Spirito ci vuole in cammino.

50 anni di Rinnovamento Carismatico Cattolico. Una corrente di grazia dello Spirito! E perché corrente di grazia? Perché non ha né fondatore, né statuti, né organi di governo. Chiaramente in questa corrente sono nate molteplici espressioni che, certo, sono opere umane ispirate dallo Spirito, con vari carismi, e tutte al servizio della Chiesa. Ma alla corrente non si possono porre dighe, né si può rinchiudere lo Spirito Santo in una gabbia!

Sono passati 50 anni. Quando si giunge a questa età le forze cominciano a declinare. E’ la metà della vita - nella mia terra diciamo “el cinquentazo” -, le rughe diventano più profonde – a meno che tu non ti trucchi, ma le rughe ci sono – i capelli grigi aumentano e incominciamo anche a dimenticarci alcune cose...

50 anni è un momento della vita adatto per fermarci e fare una riflessione. E’ il momento della riflessione: la metà della vita. E io vi direi: è il momento per andare avanti con più forza, lasciandoci alle spalle la polvere del tempo che abbiamo lasciato accumulare, ringraziando per quello che abbiamo ricevuto e affrontando il nuovo con fiducia nell’azione dello Spirito Santo!

La Pentecoste fa nascere la Chiesa. Lo Spirito Santo, la promessa del Padre annunciata da Gesù Cristo, è Colui che fa la Chiesa: la sposa dell’Apocalisse, un’unica sposa! Lo ha detto il pastore Traettino: una sposa ha il Signore!

Il dono più prezioso che tutti abbiamo ricevuto è il Battesimo. Ed ora lo Spirito ci conduce nel cammino di conversione che attraversa tutto il mondo cristiano e che è un motivo in più perché il Rinnovamento Carismatico Cattolico sia un luogo privilegiato per percorrere la via verso l’unità!

Questa corrente di grazia è per tutta la Chiesa, non solo per alcuni, e nessuno di noi è il “padrone” e tutti gli altri servi. No. Tutti siamo servi di questa corrente di grazia.

Insieme a questa esperienza, voi ricordate continuamente alla Chiesa il potere della preghiera di lode. Lode che è la preghiera di riconoscenza e azione di grazie per l’amore gratuito di Dio. Può darsi che questo modo di pregare non piaccia a qualcuno, ma è certo che si inserisce pienamente nella tradizione biblica. I Salmi, per esempio: Davide che danzava davanti all’Arca dell’Alleanza, pieno di giubilo... E per favore, non cadiamo nell’atteggiamento di cristiani con il “complesso di Micol”, che si vergognava di come Davide lodava Dio [danzando davanti all’Arca].

Giubilo, allegria, gioia frutto della medesima azione dello Spirito Santo! Il cristiano o sperimenta la gioia nel suo cuore o c’è qualcosa che non funziona. La gioia dell’annuncio della Buona Novella del Vangelo!‎

Gesù nella Sinagoga di Nazareth legge il brano di Isaia. Leggo: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare l’anno di grazia del Signore» (Lc 4,18-19; cfr Is 61,1-2). Il lieto annuncio: non dimenticare questo. Il lieto annuncio: l’annuncio cristiano sempre è lieto.

Il terzo documento di Malines, “Rinnovamento Carismatico e Servizio all’Uomo”, scritto dal Cardinale Suenens e da Dom Helder Camara, è chiaro: rinnovamento carismatico e anche servizio all’uomo.

Battesimo nello Spirito Santo, lode, servizio all’uomo. Le tre cose sono indissolubilmente unite. Posso dar lode in modo profondo, ma se non aiuto i più bisognosi, non basta. «Nessuno tra loro era bisognoso» (At 4,34), diceva il Libro degli Atti.

Non verremo giudicati per la nostra lode ma per quanto abbiamo fatto per Gesù. “Ma Signore, quando lo abbiamo fatto per te? Quando lo avete fatto per uno di questi piccoli, lo avete fatto a me” (cfr Mt 25,39-40).

Care sorelle e cari fratelli, vi auguro un tempo di riflessione, di memoria delle origini; un tempo per lasciarvi alle spalle tutte le cose aggiunte dal proprio io e trasformarle in ascolto e accoglienza gioiosa dell’azione dello Spirito Santo, che soffia dove e come vuole!

Ringrazio la Fraternità Cattolica e la ICCRS per l’organizzazione di questo Giubileo d’Oro, per questa Veglia. E ringrazio ognuno dei volontari che l’hanno reso possibile, molti dei quali si trovano qui. Ho voluto salutare i membri dello staff dell’ufficio quando sono arrivato, perché so che hanno lavorato molto! E non a pagamento! Hanno lavorato molto. La maggioranza sono giovani di diversi continenti! Che il Signore li benedica tanto!

Ringrazio in particolare per il fatto che la richiesta che vi ho fatto due anni fa di dare al Rinnovamento Carismatico mondiale un unico servizio internazionale basato qui abbia incominciato a concretizzarsi negli Atti Costitutivi di questo nuovo unico servizio. È il primo passo, ne seguiranno altri, però presto l’unità, opera dello Spirito Santo, sarà una realtà. «Io faccio nuove tutte le cose», dice ‎il Signore (Ap 21,5).‎

Grazie, Rinnovamento Carismatico Cattolico, per quello che avete dato alla Chiesa in questi 50 anni! La Chiesa conta su di voi, sulla vostra fedeltà alla Parola, sulla vostra disponibilità al servizio e sulla testimonianza di vite trasformate dallo Spirito Santo!

Condividere con tutti nella Chiesa il Battesimo nello Spirito Santo, lodare il Signore senza sosta, camminare insieme con i cristiani di diverse Chiese e comunità cristiane nella preghiera e nell’azione per i più bisognosi. Servire i più poveri e gli infermi, questo si attendono la Chiesa e il Papa da voi, Rinnovamento Carismatico Cattolico, ma da voi tutti: tutti, tutti voi che siete entrati in questa corrente di grazia! Grazie.