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I PERICOLI DEI FIORI DI BACH

L’uso particolare di alcuni fiori nasce negli anni trenta ad opera di Edward Bach. Consiste nella somministrazione al paziente di essenze di fiori non coltivati che hanno come proprietà la caratteristica di “equilibrare l’ intera persona e di purificare le carenze caratteriali che sono all’origine delle sofferenze umane”.

La terapia consiste nella somministrazione di essenze di fiori macerati al sole o bolliti diluiti in una miscela di acqua e alcool e poi ancora diluiti.

Secondo i cultori della materia la raccolta e la preparazione dei fiori deve seguire alcune modalità ben precise:

1)Devono essere fiori spontanei e non coltivati.

2)Bisogna coglierli in tarda primavera quando il sole ha raggiunto la massima intensità.

3)Devono essere raccolti in un mattino di un giorno di sole senza nubi; le dita devono essere coperte con una foglia perché i fiori non tocchino la pelle.

4) Si mettono i fiori in un piatto pieno di acqua di fonte finché la superficie sia interamente coperta. Il piatto deve restare al sole finché l’acqua non sia piena dell’essenza dei fiori.

5) L’acqua così impregnata si versa in una bottiglia contenente alcool.

Ognuno dei fiori di Bach (in totale 38) è raggruppato in sette gruppi:

1) Contro la paura

2) Contro l’ indecisione

3) Contro la tendenza ad avere  un insufficiente interesse per gli avvenimenti del presente

4) Contro la solitudine

5) Contro la tendenza a lasciarsi eccessivamente influenzare da idee e personalità estranee

6) Contro lo sconforto e la disperazione

7) Contro la tendenza a preoccuparsi eccessivamente per il benessere degli altri.

 Ogni fiore avrebbe al suo interno un determinato concetto spirituale e corrisponderebbe ad una precisa frequenza di vibrazione che somministrata alla persona ristabilirebbe la vibrazione che era venuta a mancare tra l’anima e l’io corporeo che avrebbero cessato di comunicare, riportando in tal modo l’ammalato alla guarigione.

Il supporto scientifico

Esiste un lavoro svolto dal Dott. Edgardo Brun sotto la direzione del Prof. Garlaschelli dal titolo “L’ efficacia della floriterapia nel trattamento di disturbi psicologici: un esperimento in doppio cieco”.

In pratica l’autore ha svolto una sperimentazione su un gruppo di pazienti affetti da disturbi di carattere psicologico (soprattutto ansia e depressione) ai quali sono stati somministrati i fiori di Bach ed il placebo: non sono state riscontrate differenze tra i due gruppi di malati.

L’effetto placebo è una preparazione farmaceutica a base di sostanza farmacologicamente inerte che viene somministrata soprattutto per gli effetti psicologici di autosuggestione che può avere sul paziente, oppure per eseguire confronti con medicamenti efficaci in una serie di esperimenti clinici.(Dizionario Treccani)

Un esempio: ad alcuni studenti di medicina, è stato dato un placebo di colore blu dicendo che era un sedativo e una di colore rosa dicendo che era un eccitante.

Il 72% di quelli che avevano preso la compressa blu credettero di aver preso un sedativo e accusò sonnolenza. Inoltre quelli che avevano preso due compresse dichiarò di avvertire maggiore sonnolenza rispetto a chi ne aveva presa una sola.

Il 32% di chi aveva preso il placebo rosa riferì di sentirsi meno affaticato.

Si studiano i risultati e si vede se c'è una percentuale di miglioramento nettamente superiore tra le persone che hanno assunto la sostanza attiva rispetto a quelle che hanno assunto il placebo, quella molecola ha un’azione farmacologicamente valida.

Singh ed Ernst nella loro scheda dedicata ai fiori di Bach (“Aghi-pozioni e massaggi: la verità sulla medicina alternativa”, Rizzoli 2008) dicono: ”I rimedi floreali (fiori di Bach è un marchio)...sono simili a quelli omeopatici per il fatto che in genere entrambi sono tanto diluiti da rendere inconcepibile un effetto farmacologico; entrambe le scuole inoltre sostengono che la loro efficacia si manifesta grazie ad una sorta di trasferimento di “energia”.

Gli omeopati comunque sono categorici nel sottolineare che i fiori di Bach sono sostanzialmente diversi...Sui fiori di Bach sono disponibili parecchi trial rigorosi, nessuno di questi dimostra che tale approccio sia efficace -al di là dell’effetto placebo- nel guarire malattie o nell’alleviarne i sintomi...Secondo i dati dei trial gli effetti dei fiori di Bach sono riconducibili al solo effetto placebo, quindi si dimostrano uno spreco di denaro”.

Il trial e il doppio cieco è uno studio che viene fatto abitualmente per verificare l’efficacia dei farmaci. In sostanza solo chi conduce la sperimentazione conosce la realtà mentre né i medici (primo cieco) che somministrano il farmaco, né i pazienti (secondo cieco) sottoposti allo studio sanno quale farmaco o placebo viene dato. Si applica questa procedura per evitare che i risultati della ricerca siano influenzati dalla conoscenza del trattamento assegnato o ricevuto.

Può sembrare strano ma è importante che siano “ciechi” anche i medici o in genere gli sperimentatori, poiché il comportamento o il tono di voce potrebbero essere influenzati dalla consapevolezza di somministrare un principio attivo o un placebo e questo potrebbe a sua volta influenzare il gruppo di pazienti sottoposto al test clinico.

Si studiano i risultati e se c'è una percentuale di miglioramento nettamente superiore tra le persone che hanno assunto la sostanza attiva rispetto a quelle che hanno assunto il placebo, quella molecola ha un’azione farmacologicamente valida.

Il Dr. Bach che lavorò  al Royal London Homeopathic Hospital fu colpito dal fatto che i rimedi omeopatici non fossero dati in base ai sintomi, ma anche in base alla personalità e ai gusti del paziente.

Su questa linea  cominciò dapprima con il riconoscere sette gruppi di batteri intestinali che - secondo lui - corrispondono a sette tipi umani «classificati secondo il comportamento, le attitudini del corpo, l'espressione del viso, la mentalità, ecc...».

Che tipo di batteri intestinali avrà avuto Hitler, e quali invece saranno stati quelli di Madre Teresa di Calcutta?

Preparò sette «nosodi» (termine usato in omeopatia, che significa più o meno «antidoto») per purificare il tratto intestinale (i «sette nosodi di Bach-Peterson»). Il fatto che i «nosodi» siano sette non è però un caso, né una scoperta scientifica, ma fà parte della spiritualità del Dr. Bach.

 Cosa è il medico per Edward Bach? :

“Il medico del futuro saprà essere nel migliore dei casi un medium per mezzo del quali i malati vengono educati e curati…

Scrive una seguace del Dr. Bach, Mechthild Scheffer: «Anzitutto alcune interessanti riflessioni di natura esoterica sul rapporto uomo-fiore. Da sempre il fiore è stato usato come simbolo di bellezza e di sviluppo delle più alte facoltà. Si pensi alla Rosa dei Rosicruciani (una Società Segreta a carattere esoterico e magico; N.d.A.) e dei Sufiti (un movimento mistico esoterico dell'islam; N.d.A.), o al loto millefoglie della filosofia indiana. E questo perché quando l'uomo comparve sul pianeta Terra per sviluppare il proprio corpo fisico, la pianta era in una fase di sviluppo evoluzionistico già molto avanzata. Pertanto l'umanità è debitrice di gran parte della propria struttura alle energie che seppe trarre dal regno vegetale quasi perfetto».

Compatibilità con la fede cristiana

Prof. Tarcisio Mezzetti:

“..Ma il Dr. Bach è assai lontano dall'essere cristiano e la sua filosofia non è la nostra. Infatti egli prosegue spiegando che se noi avessimo un amore sufficiente per tutte le cose non sarebbe possibile commettere alcun male, tuttavia, questo stato di amore, secondo il Dr. Bach, non si raggiunge per opera dello Spirito Santo, non è frutto della grazia, ma è solo conseguenza della "conoscenza" e dei nostri sforzi. Qui compare la superbia dell'uomo della "gnosi" che si ribella a Dio; e su questo punto non possiamo essere che in totale disaccordo con il suo punto di vista e le sue affermazioni.” (tratto da “Una voce grida…!” n. 11 – ottobre 1999)