I pericoli della pranoterapia

La guarigione consiste nel fornire nuova energia ad ogni parte dell’organismo, facendola scorrere attraverso i sette chakras, affinché le cellule della parte malata riacquistino la loro funzionalità originaria. Il “terapeuta”, per assorbire l’energia vitale (prana), si deve mettere con le braccia protese, praticando la respirazione profonda all’interno di un luogo naturale (prato, bosco etc.) da cui assorbe quanto gli serve. Quando dovrà effettuare la pranoterapia la mano sinistra acquisirà il “prana” e la mano destra lo applicherà sul corpo del paziente.Il pranoterapeuta sarebbe quindi una persona dotata di un’energia superiore a quella di altre, che attraverso il suo “fluido” è in grado di correggere gli scompensi del malato trasferendogli una parte della sua energia. Il “Tantrismo” è di incerta origine, ma è comunque un indirizzo di pensiero che ha influenzato tutti i grandi sistemi religiosi in India (Induismo – Buddismo – Jainismo) e che, come componente del Buddismo, è presente anche fuori dall’India, soprattutto in Tibet, Cina e Giappone. È difficile dare una definizione univoca alle diverse forme di Tantrismo per il suo carattere iniziatico, comunque afferma l’esistenza in ogni individuo, oltre che dei Chakras, dell’Aura e delle Nadi. L’Aura è un campo di radiazione luminosa, un alone invisibile alle normali percezioni che circonderebbe ed animerebbe tutti gli esseri viventi e che sopravvivrebbe al decadimento della vita biologica; le Nadi sono i canali dell’energia presenti nel nostro corpo. Le malattie sarebbero causate da blocchi energetici, occorrerebbe dunque intervenire sui chakras. Il pranoterapeuta avrebbe quindi la capacità energetica di guarire da ogni malattia, e di conseguenza riequilibrare l’aura, attraverso dei “fluidi” naturali, il prana, appunto. Durante le loro pratiche chi si sottopone può effettivamente sperimentare sensazioni di calore e ciò può, a volte, far credere che il pranoterapeuta disponga di reali poteri di guarigione.

Prove scientifiche <span style="font-size: 12pt;">“Non esiste nessuna prova scientifica che consenta di affermare un’efficacia terapeutica superiore all’effetto placebo. Non esiste inoltre nessuna prova oggettiva dell’esistenza né del cosiddetto “fluido”, né dell’aura, che possa dare un fondamento teorico a questa disciplina” (Maurizio Rondanini, Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze – CICAP).Inoltre, le capacità di “pranare“, cioè rendere secche alcune sostanze organiche come la carne o la frutta, sono alla portata di tutti e non dimostrano nulla. Negli ultimi anni, tuttavia, con l’intento di dare una patente di legittimità a questa pratica i sostenitori della pranoterapia hanno portato come prova “scientifica” la fotografia della mano del guaritore “Kirlian”,  dotato di facoltà particolari.In alcuni testi viene descritto come uno scienziato russo, in realtà Davidevic Kirlian era un elettricista autodidatta (aveva frequentato solo quattro anni di scuola), che un giorno (nel 1940) riparando un generatore di corrente fu colpito da una potente scarica elettrica. Rimase illeso ma dal suo corpo vide sprigionarsi dei lampi colorati.Volendo registrare questa energia posò su di un tavolo di legno una lastra fotografica avvolta in carta nera (perché non venisse impressionata dalla luce) e l’appoggiò ad un elettrodo e l’altro elettrodo alla sua mano, quindi provocò una scarica elettrica tra i due elettrodi e sviluppò la fotografia.Sulla lastra comparve la struttura scheletrica della sua mano circondata da un alone, che poi vide, con altri esperimenti, che circondava anche altre parti del corpo. Chiamò questo alone “aura”. Anche fotografando le foglie ottenne lo stesso risultato e pensò per tale motivo di aver captato l’“energia vitale”. Altre sperimentazioni, però, misero in evidenza che anche alcuni oggetti come pezzi di legno o di plastica presentavano le stesse “aure” con gli stessi colori di piante e persone. Attualmente l’effetto “Kirlian” riveste una notevole importanza nel mondo dell’industria perché è possibile studiare la resistenza dei materiali, la loro usura e la conducibilità elettrica delle vernici. Sarebbe lungo descrivere i processi fisici che sottendono all’effetto “Kirlian”; in sintesi possiamo dire che la fotografia rappresenta il processo di ionizzazione dei gas esistenti tra i due elettrodi. In particolare ogni ione ha un suo colore: arancione per il neon, giallo per l’ossigeno, blu per l’azoto, rosso per gli idrocarburi.Un noto presentatore e divulgatore scientifico, Piero Angela, argutamente chiese al prof. Palmieri, che lavora presso l’Istituto di Biofisica e Cibernetica del CNR di Genova, di fotografare una mano di metallo che Angela aveva portato: anche la mano inorganica aveva un’“aura”; da ottimo ricercatore confrontò l’aura di una delle più famose guaritrici esistenti al mondo con quella della mano di metallo: le due aure risultarono perfettamente identiche! È evidente che la pranoterapia si propone come continuazione ed evoluzione di antiche pratiche tradizionali presenti anche nelle nostre campagne, usate dai guaritori di ogni tempo che operano con l’imposizione delle mani, anche se si cerca di integrare la tradizione generalmente legata alla superstizione con le filosofie orientali.


Compatibilità con la fede cristiana. </span><span style="font-size: 12pt;">Molti credenti si lasciano ingannare da immagini sacre presenti negli studi dei pranoterapeuti, che li portano a concludere che “sono persone ispirate dal Signore e con un grande dono di Dio nelle loro mani” ed inoltre vedono nelle sale d’aspetto queste foto Kirlian che confermano il fluido di questi operatori. I cristiani poco informati cadono con facilità nelle  mani dei cosiddetti “guaritori” convinti che quello che essi usano per guarire sia semplicemente un "dono naturale", che tutti possono avere; che il loro fluido sia un "carisma di guarigione"; che, come gli Apostoli di Cristo, pretendono di imporre le mani;  che anche Gesù fosse un "grande pranoterapeuta" e che le sue parole: "E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni... imporranno le mani ai malati e questi guariranno" (Mc 16,17-18), siano proprio un invito a scoprire questo dono naturale presente in ogni uomo e a diventare così guaritori. “Questi tali sono falsi apostoli, operai fraudolenti che si mascherano da apostoli di Cristo. Ciò non fa meraviglia, perché anche satana si maschera da angelo di luce: non è perciò gran cosa se anche i suoi ministri si mascherano da ministri di giustizia; ma la loro fine sarà secondo le loro opere”. (2Cor.11,13-15).“... Siate dunque prudenti come i serpenti” (Mt 10,16). San Paolo, parlando dei carismi ed in particolare del carisma della guarigione, dice che ”ad un altro il dono di fare guarigioni per mezzo dell’unico Spirito”. Questo dono è dato dallo Spirito a chi vuole, per il bene della Comunità, e deve essere esercitato, oltre che con carità, in un contesto di preghiera durante la quale il fratello che lo esercita diventa uno strumento del Signore.Commentano Rega e Guiati: “La New-Age afferma che l'energia vitale dell'universo, o energia cosmica, è Dio o gli spiriti (che i pranoterapeuti invocano durante il trasferimento di energia). Il pranoterapeuta nel migliore dei casi è un ciarlatano, oppure è uno spiritista in diretto contatto con entità demoniache”. L’esperienza di molti studiosi ed esorcisti ci allerta dall’uso di tali pratiche che possono rappresentare l’inizio, il cavallo di Troia, per disturbi spirituali anche gravi. Questa è l’esperienza diretta ed indiretta di molti fratelli e che viene confermata da un esorcista, Don Giuseppe Capra: ”Da quando ho ricevuto la nomina di esorcista mi sono reso conto degli infiniti errori che commettono i cristiani contro il credo del loro battesimo, da cui deriva un’incertezza, confusione e sofferenza senza limiti... Sono sempre di più coloro che si contaminano con nuove esperienze religiose, spirituali, talora magiche e spiritiche, molti dei quali sono accalappiati dalla promessa di guarigione spirituale e corporale...”. Concludiamo illustrando la posizione della Chiesa Cattolica su questo argomento, e a tal fine richiamiamo alcune affermazioni del Papa emerito Benedetto XVI rilasciate in un’intervista del 1999 al giornalista Ignazio Artizzu, dal titolo “Trenta domande al cardinale Ratzinger”: “Il carisma delle guarigioni si manifesta in primo luogo in assenza totale di elementi di magia e si realizza in uno spirito di preghiera. Le guarigioni operate dal Signore e su suo mandato dagli Apostoli sono espressione di preghiera. Non si usano mezzi o contesti spirituali alieni alla fede e alla ragione. I carismi, a differenza dei poteri e dei fluidi vantati da queste persone (pranoterapeuti), si sottomettono alla verità e al potere di Dio e non introducono altri elementi. (Pranoterapia e medicina alternativa) sono espressione di un terribile mondo sotterraneo, che – molto tempo piuttosto nascosto – oggi di nuovo in una fase di ripaganizzazione, viene allo scoperto”. 

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