LE VITTIME DELLA VIOLENZA: RIFLESSIONI ED ESPERIENZA DI CONSOLAZIONE E COMPASSIONE.

Questa puntualizzazione ci permette altresì di pubblicare uno stralcio di quanto sempre il Dott. Francesco Bungaro ci ha detto  a proposito dell’ascolto nel simposio “Come accompagnare i fratelli nel cammino ordinario di crescita, nei momenti di sofferenza e di prova personale”, durante la  40ma Conferenza Nazionale Animatori di Rimini, , simposio che invitiamo a leggere per intero sul n. 1 di “Alleluja” del 2017 nell’articolo intitolato “Dio è più grande di ogni dolore”.

“La prima forma di attenzione verso la persona è l’ascolto, che appartiene alla natura della persona in quanto fatta per entrare in relazione con gli altri (...). Ascoltare significa farlo realmente, non solo per poter dire a se stessi, alla fine del colloquio: “Ho dato ascolto a quella persona”, né sapendo già cosa gli dirò quando avrà finito di parlare. Ascoltare significa capire fino in fondo la vita della persona e le cause delle sue sofferenze (...).

È il colloquio che ci permette di arrivare, per via ordinaria, a comprendere cosa c’è dietro l’enorme tristezza o l’eccessiva timidezza di chi incontriamo. La persona che ascoltiamo ha bisogno di “percepirsi sentita nel suo vissuto”, ha detto Salvatore Martinez (...).

A essere candidato ad accompagnare questi fratelli è certamente il Pastorale di Servizio, gli anziani della Comunità e i sacerdoti che hanno una grazia che proviene dall’esperienza.

Per quanta e quanto grande sia la sofferenza che incontriamo, non dobbiamo mai privare della speranza le persone, provate, che vengono da noi (...). È importante tenere in mente una definizione più antropologica che teologica di questa virtù (la speranza, n.d.r.), perché, quando si incontra una persona sofferente, dire che “le sofferenze del tempo presente non sono paragonabili alla gloria futura che sarà rivelata in noi”, come ci rammenta S. Paolo nella Lettera ai  Romani (cf Rm 8, 18), può non avere per lei significato immediato e determinare un cammino su due binari paralleli, che non si incontrano.

Il dolore, di qualunque natura sia, abbrutisce, strazia, e, quando si trova a viverlo, difficilmente la persona accede ad un livello più spirituale (...)”.

Sarà un Convegno dove ognuno potrà essere accompagnato attraverso momenti di condivisione con i responsabili e con l’aiuto del sacramento della riconciliazione impartito dai fratelli sacerdoti presenti. Facciamo tesoro delle parole di Papa Francesco tratte dall’Enciclica “Evangelii gaudium” n. 171: “Più che mai abbiamo bisogno di uomini e donne che, a partire dalla loro esperienza di accompagnamento, conoscano il modo di procedere dove spiccano la prudenza, la capacità di comprensione, l’arte di aspettare, la docilità allo Spirito, per proteggere tutti insieme le pecore che si affidano”.

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